Ferrari Amalfi: benvenuta potenza e stile tutto cuore
La nuova Berlinetta di Maranello è più moderna della Roma, ma sempre fedele al V8 termico
La nuova Ferrari Amalfi non è un semplice restyling della Roma, ma una reinterpretazione profonda, un cambio d’identità che lascia intatto il fascino del passato e lo proietta verso il futuro. Un futuro che, per ora, resta rigorosamente termico.

Cinque anni dopo Ferrari cambia pagina, ma lo fa a modo suo, senza rinnegare nulla e anzi alzando l’asticella.

Cuore V8, anima ribelle: niente elettrificazione
Chi temeva una svolta elettrica può tirare un sospiro di sollievo: sotto il cofano della Ferrari Amalfi c’è ancora il glorioso V8 biturbo da 3,9 litri, in posizione anteriore-centrale, con trazione posteriore e cambio doppia frizione a 8 rapporti.

Ma non è tutto come prima. Gli ingegneri di Maranello hanno lavorato di fino, alleggerendo gli alberi a camme per migliorare la risposta del motore e rendere la spinta ancora più pronta sotto il piede destro.

Il risultato? 640 cavalli, venti in più rispetto alla Roma, 0-100 in 3,3 secondi e una punta massima di 320 km/h. Più che un aggiornamento, una dichiarazione d’intenti.

Il nuovo impianto di scarico, con collettori di pari lunghezza, promette un sound ancora più coinvolgente. Perché, diciamocelo, una Ferrari deve emozionare non solo con i numeri, ma con ogni accelerata.

Ferrari Amalfi, look rinnovato, stessa eleganza made in Maranello
La firma di Flavio Manzoni e del Centro Stile Ferrari è evidente: la Amalfi è più aggressiva, più scolpita, ma conserva quel gusto sobrio e raffinato che aveva reso la Roma così apprezzata.

Il frontale cambia volto, ispirandosi alla Purosangue con una banda nera a unire i gruppi ottici e una presa d’aria decisa nella parte bassa.

Dietro, i fari si avvicinano al design della Ferrari 12Cilindri, mentre lo spoiler attivo aggiunge aerodinamica vera: 110 kg di carico a 250 km/h, per chi davvero ama guidare al limite.

Le proporzioni restano quelle di una GT classica da sogno, lunga 4,66 metri, ma con un piglio più moderno, più cattivo. Una supercar da vivere anche tutti i giorni, ma con il DNA delle rosse da corsa.

Abitacolo più vivibile e ritorno ai comandi “veri”
Se c’era un appunto da fare alla Roma, era la gestione touch dei comandi al volante. Ferrari ascolta e corregge: la nuova Amalfi torna ai tasti fisici, compreso un bel pulsante in metallo per accendere il motore.

La console centrale è stata abbassata, il tunnel è più arioso, e lo schermo centrale da 10,25 pollici aggiorna finalmente il sistema multimediale.

Dentro è tutto un trionfo di materiali pregiati e personalizzazioni su misura.

Come da tradizione, ogni Ferrari è diversa e pensata per riflettere chi la guida. Ma questa volta è anche più facile viverla, anche nel traffico.

Sotto la pelle la Ferrari Amalfi è ancora più tecnologica
Non si vede, ma si sente. La Ferrari Amalfi porta con sé l’ultima evoluzione dell’elettronica di controllo. Il Manettino è stato ricalibrato, con modalità Wet e Comfort più docili e accessibili, e settaggi Sport e Race che fanno emergere tutta la cattiveria del V8 con maggiore sicurezza.

Il controllo elettronico della sbandata – il famoso Ferrari Side Slip Control – è più preciso che mai, mentre l’impianto frenante adotta la tecnologia Brake by Wire, per una risposta al pedale più rapida e modulabile.

Quando arriva (e quanto costa sognare) la Ferrari Amalfi
La nuova Ferrari Amalfi arriverà nelle concessionarie nei primi mesi del 2026, con un prezzo di partenza di 240.000 euro per il mercato italiano. Una cifra importante, certo, ma in linea con ciò che offre: una vera GT termica moderna, elegante, veloce e appassionante.

In un mondo che va verso l’elettrificazione, Maranello risponde con una supercar tutta motore e carattere. E per gli amanti della guida vera, è un segnale forte e chiarissimo. Info su ferrari.com
