Forthing U-Tour, prova del monovolume di lusso low cost
Abbiamo messo alla prova il nuovo monovolume cinese. Tanto spazio, lusso e comfort per un soluzione moderna e versatile
Per un po’ li avevamo messi da parte, quei comodi monovolume, troppo presi dalla febbre dei SUV e dei crossover, ma ora che ci siamo messi al volante della nuova Forthing U-Tour, possiamo dire che forse è arrivato il momento di un ritorno di fiamma.

Perché questa MPV cinese sa come farsi apprezzare: è spaziosa, ben rifinita, ben accessoriata e, soprattutto, offre un rapporto qualità-prezzo che può diventare il suo punto di forza.

Forthing U-Tour, design moderno e anima pratica
Alla vista la U-Tour si presenta con un look inaspettatamente grintoso. Nonostante la categoria la voglia più da “auto da grande famiglia” il frontale dinamico e le linee affilate raccontano un’auto pensata per chi vuole spazio, ma anche stile.

I 4,85 metri di lunghezza non passano inosservati, ma sono ben gestiti grazie a proporzioni armoniose e una linea filante. Insomma, una reinterpretazione decisamente moderna del concetto di auto spaziosa.

Molti i particolari che saltano all’occhio guardandola: davanti domina l’enorme calandra circondata dalla cornice cromata, i fari a Led a sviluppo verticale e il logo illuminato al centro.

Nella vista laterale la superficie vetrata occupa gran parte dello spazio e il montante effetto diamante rende la linea pulita ed elegante.

Spazio per tutti (e anche un di più)
Abbiamo provato la versione a 7 posti, e la disposizione dei sedili 2+2+3 è un colpo da maestro. Le poltrone delle prime due file sono indipendenti, regolabili elettricamente, riscaldate e ventilate: roba che di solito si vede su modelli di ben altro prezzo.

La seconda fila scorre lateralmente per facilitare l’accesso alla terza, i sedili si ribaltano e si inclinano facilmente. Per chi siede nella seconda fila lo spazio per le gambe è abbondante così come, chiaramente, anche in altezza non ha problemi neanche chi supera il metro e novanta.

Anche per chi siede sulla terza fila, che non è assolutamente una poltrona di fortuna, gode di tutti i comfort interni

Tutto è pensato per un viaggio comodo, che siate in famiglia o con la comitiva di amici a bordo. E il tetto panoramico elettrico è la chicca che dà ancora più aria (e luce) all’enorme abitacolo.

Con la terza fila di sedili abbassata lo spazio per i bagagli è veramente enorme.

Si arriva a oltre 2000 litri di capienza e, anche con la terza fila di sedili alzata lo spazio per i bagagli c’è; ovviamente ridotto (circa 250 litri), ma utile per qualche borsa.

Tecnologia e materiali da premium class
Non ci aspettavamo tanto in una vettura di questo segmento, e invece Forthing U-Tour ha alzato l’asticella.

I materiali interni, in particolare la pelle utilizzata, restituiscono una sensazione di qualità piacevole.

La stessa sensazione è confermata anche da dettagli come lo schermo touch da 10,25″, la telecamera a 360 gradi e i fari full LED.

La plancia è inevitabilmente moderna e tecnologicamente la U-Tour offre tutte le più moderne soluzioni ADAS con interventi che non risultano mai invasivi o inaspettati.

Anche i passeggeri posteriori sono molto coccolati grazie alle poltroncine singole, alle prese USB disponibili oltre ai comandi per l’areazione differenziata e i tavolini dietro ai sedili anteriori.

È un ambiente rilassante e tecnologico, con tutto il necessario per godersi la strada in totale relax. Interessante l’illuminazione di cortesia “multicolor” regolabile che troviamo sui pannelli portiera e sulla plancia anteriore, molto scenografiche al buoi…


Al volante è comoda, silenziosa e rilassante
Il motore di origine Mitsubishi è affidabile e ben progettato. Il 1.5 litri turbo benzina da 177 CV e 285 Nm di coppia che equipaggia la Forthing U-Tour è lo stesso montato sulla T5. Qui però è un po’ più “rilassato” a causa del peso maggiore e del profilo aerodinamico più ampio.

Ma non per questo la U-Tour risulta pigra: è pensata per una guida tranquilla, da stradista comodo, e in questo è perfetta non andando mai in difficoltà. D’altronde i cavalli a disposizione sono più che sufficienti…

Il cambio automatico DCT a 7 rapporti lavora bene, fluido e senza scossoni, i tre Riding Mode (Normal, Eco e Sport) permettono di personalizzare l’esperienza di guida.

In modalità Sport la spinta è più decisa e le riprese risultano più scattanti grazie all’intervento dell’elettronica che riprende il rapporto più basso. La Eco consente una guida più parsimoniosa con i giri del motore che rimangono sempre al minimo indispensabile.

I consumi anche durante il nostro test sono rimasti intorno ai 7,5 l/100 km come dichiarato, ma c’è anche la versione GPL per chi vuole risparmiare ancora di più.

Ma il punto di forza della Forthing U-Tour è il comfort. È silenziosa, i sedili comodi (con massaggio quello del guidatore) e l’abitabilità abbondante confermano la prima impressione, cioè quella di trovarsi davanti a un’auto da lunghi viaggi.

Forthing U-Tour, convince? Decisamente sì
Sulla carta era interessante, ma su strada la Forthing U-Tour convince davvero. È comoda, silenziosa, versatile e molto ben accessoriata. Il comfort è eccellente e la visibilità ottima, anche grazie alla posizione di guida alta e al buon lavoro sull’insonorizzazione.

Non sarà l’auto dei sogni per chi cerca emozioni forti, ma è quella perfetta per chi vuole viaggiare con la famiglia o lavorare con stile e senza spendere una fortuna.

Non da poco i 5 anni di garanzia o 150.000 km, estendibili a 8 anni o 160.000 km.

Forthing U-Tour, difetti? Qualcuno c’è…
Nulla di clamoroso intendiamoci, e soprattutto nulla che riguarda la guida o la qualità dell’auto che, come detto, rimane molto alta. Alcuni dettagli stilistici, come il logo illuminato o qualche accento cromatico, sono un po’ troppo di gusto orientale. Abbiamo fatto fatica a connettere il cellulare con l’app CarbitLink perché l’infotainment non è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto.

La radio non ha l’RDS. È vero c’è il DAB, ma quando non prende (e durante la nostra prova è capitato) si perde la frequenza e… addio canzone preferita. Rimanendo in tema, quando si inserisce la retro la radio si spegne… ma perché? Come si accende il tergi posteriore? Mistero… Sicuramente il modo c’è, ma non lo abbiamo trovato. Chiederemo info.

Anche memorizzando la posizione del sedile guidatore, se attiva la funzione che agevola la discesa allontanando la poltrona dal volante, una volta risaliti non torna in posizione.

Ultima cosa, manca la cappelliera posteriore. Anche una tendina avvolgibile sarebbe bastata, giusto per nascondere quello che si mette nel bagagliaio. Ma si può perdonare tutto, sono problemi facilmente risolvibili con qualche aggiornamento software o poco più.

Insomma, alla fine del nostro test siamo sempre più convinti che oggi, e sempre di più, il Made in China di livello esiste e sta arrivando in maniera prepotente. L’idea che solo una decina di anni fa avevamo delle auto cinesi è ormai un lontano ricordo. E la Forthing U-Tour ne è un esempio. Il prezzo parte da 34.900 euro, info su forthing-auto.it