2 Ruote

Prova Yamaha XSR900 GP: ritorno al futuro

La vintage sport fa divertire sacrificando un po’ la comodità, ma in sella ci si sente piloti anni 80…

La Yamaha XSR900GP su strada si comporta come una media sportiva. Nel traffico, le sospensioni un po’ rigide e i semimanubri non aiutano di certo la guida in relax. In particolare il carico sui polsi si fa importante specie nel “frena e riparti” tipico della guida cittadina.

La posizione in sella, sempre in riferimento alla guida nel traffico invece, risulta comoda, col busto dritto e gli avambracci tutto sommato rilassati. Ovviamente non è la moto perfetta per la città, tutt’altro, ma anche fuori dalla sua zona di comfort, la XSR900GP si destreggia disinvolta.

Fuoriporta troviamo il mondo della Yamaha XSR900GP

Il meglio della Yamaha XSR900GP lo si trova una volta superate le porte della città, dove iniziano le curve. Qui la posizione di guida agevola i tragitti più lunghi e impegnativi senza affaticare troppo.

È vero, ci sono i semi manubri, ma non sono così chiusi o inclinati da affaticare braccia e polsi. Insomma, la combinazione perfetta per l’utilizzo sportivo/stradale a cui è dedicata questa moto. I 118 cv del tre cilindri giapponese offrono un buono spunto e una gestibilità adatta anche ai meno esperti.

Quando si gioca un po’ con cambio e acceleratore invece, ci si sente un po’ piloti, memori delle gesta di un certo Kenny Roberts che ha ispirato la colorazione vintage della GP.

Ciclistica 

Grazie alla posizione più arretrata delle pedane e della sella, il bilanciamento dei pesi cambia rispetto alla sorella MT-09. Il maggior carico sull’avantreno dovuto ai semimanubri aumenta ancora di più il feeling con l’anteriore, specie in ingresso curva.

Grazie al forcellone allungato la trazione guadagna forza rispetto alla naked e garantisce un’ottima stabilità in percorrenza di curva, anche quando si spinge più del dovuto. 

Se si esagera ecco che l’impianto frenante marchiato Brembo aiuta a tornare “sulla retta via”. Non il miglior freno del mercato, ma comunque sufficiente a gestire l’esuberanza del tre cilindri giapponese.

Non mancano le vibrazioni che si fanno sentire abbondanti sulle pedane quando i giri cominciano a salire. Buona invece la protezione del cupolino.

Yamaha XSR900GP, più Modern che Classic

Sotto al vestito classico c’è tanta elettronica. Piattaforma inerziale a sei assi derivato dalla Superbike R1, controllo della trazione, dell’impennata, dell’imbardata e della frenata. 

Dallo schermo TFT da 5,5 pollici è possibile gestire tutta l’elettronica tra cui i cinque Riding Mode: Sport, Street, Rain più due personalizzabili. Non manca, ovviamente, il cambio elettronico Quick Shift.

Ok, il prezzo è giusto?

Forse si, forse no… Il prezzo della Yamaha XSR900GP è di 13.499 euro, cioè 2.500 euro in più rispetto alla MT-09 dalla quale deriva, non poco… Tecnicamente non c’è differenza, tutto sta nell’effetto nostalgia che questo modello è in grado di provocare alla vista. Il modern retrò è di moda e questa in più evoca ricordi corsaioli non indifferenti… Info su yamaha-motor.eu.

Condividi