MotoGp del Qatar da 10 a 0: le pagelline
Gradino alto per Bagniaia che precede Binder e Martin. Si ricomincia da dove ci eravamo lasciati
La sorpresa bella della gara del MotoGp del Qatar però, è l’esordio di Acosta che mette in fila gente che ha anche dei mondiali in tasca. Ecco le nostre pagelle

10 Bagniaia
Voto scontato per il Campione del Mondo che dopo la Sprint concessa al suo avversario numero uno Martin, si mette in testa dopo due curve e saluti tutti. Inizio da paura.

9 Acosta
Il rookie che poi, a guardarlo, sembra due o tre anni che corre in Motogp pensa poco, si diverte e fa divertire. Macché risparmiare e gestire, lui va. Finché ce né, poi deve fare i conti con le gomme. E che soddisfazione battagliare con Marquez lì davanti. Alla faccia dell’esoridiente…

8 Binder
Zitto zitto, ma neanche tanto mette il suo nome tra quelli che vogliono giocarsi qualcosa di importante. L’unico che riesce a interrompere il filotto Ducati nelle prime sette posizioni. Voto ancora più alto visto la fine del suo compagno di squadra desaparecidos. Bravo

7 Martin
Parte come una palla da schioppo il sabato e fa spaventare tutti i tifosi di Pecco che già dicevano “ecco quest’anno non ne sbaglia una e vince lui”. Quasi vero se non che il sobrio Bagniaia in realtà è un feroce killer. Never give up.

6 Ducati
Le altre, tranne una. Tutti insieme appassionatamente Bastianini, Marquez (entrambi) Diggia, dietro ai primi. Fanno il loro e non lasciano nulla agli altri. Bene così.

5 Aprilia
Il voto è la media dei due piloti ufficiali: 6 Espargaro (per la Sprint combattuta) e 4 Vinales. Volevano giocarsi il mondiale, prima dell’inizio della stagione. Oggi sono li a leccarsi le ferite che una KTM decisamente più in forma ha lasciato sulle carene nere di Noale. Forza e coraggio


4 Bezzecchi
L’altra Ducati che manca, quella che non fa parte dei “6” è la sua. Sì, perché il Bez si è perso nei meandri di una gara in cui non ci ha capito molto. Gara MotoGp del Qatar da dimenticare. Reset.

3 La Moto2
Con le nuove gomme sono più quelli che non hanno capito come gestirle che quelli che sono riusciti a tirare. Il voto non vale per le Boscoscuro che, al contrario delle Kalex hanno imbroccato tutto. W l’Italia.

2 La Moto3
Che continua ad essere la terra di nessuno. Quando Munoz invece di essere portato fuori dalla griglia riaccende la moto alla faccia dei commissari che gli urlano contro di andarsene vuol dire che qualcosa che non funziona c’è. Cominciamo bene

1 Yamaha
Povero Quartararo. Sperava, sperava e sperava ancora che quest’anno potesse essere meno peggio dello scorso e invece… Niente lì era e lì è rimasto. Solo a lottare. Senza motore, con qualche aletta in più e una montagna di incazzature da mandare giù. Meno male che c’è chi fa peggio.

0 Honda
Solo il buon Zarco cerca di tenere a galla una barca che ormai è in balia della tempesta. Chiude dodicesimo ed è il migliore, neanche ufficiale, figuriamoci un po’. Insieme a Marini hanno lasciato Ducati pensando più al prestigio che alle prestazioni. Auguri.

