Un museo unico, all’interno del mitico circuito, che celebra il Motorsport “made in USA”
Daytona Beach, si sa, è la patria della mitica 500 miglia e noi, durante il nostro viaggio in USA non potevamo farci sfuggire l’occasione di una visita al Centro del Mondo delle corse.

All’interno del celebre Daytona International Speedway è possibile visitare anche il Motorsports Hall of Fame of America, un museo che celebra le leggende delle corse americane in tutte le loro forme.

Ad accogliere i visitatori, ancora prima di entrare nel museo troviamo diversi monumenti raffiguranti il fondatore, diversi piloti plurivincitori e personaggi he hanno fatto la storia di Daytona.

E per concludere il tragitto verso l’ingresso potete passeggiare sulla Daytona 500 Champion’s walk of fame, la mitica camminata tra gli autografi dei vincitori della 500 miglia…

All’interno vi aspetta uno spazio di oltre 1.400 metri quadrati, dove si respira l’essenza di uno sport che ha segnato la cultura popolare degli Stati Uniti.

Il motto che accoglie i visitatori, “Where Racing’s Legends Live Forever”, riassume alla perfezione lo spirito del luogo: raccontare le imprese di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di spingersi oltre i limiti.

Daytona Motorsports Hall of Fame, una visita indimenticabile
Una volta superato il tunnel d’ingresso vi accolgono due “missili terra-aria” da Drag Race, giusto per darvi il benvenuto e farvi capire che qui dentro si fa sul serio…

Qui si parla soltanto di Stock Car e NASCAR, IndyCar, dragster, prototipi, moto da cross, barche e persino aerei da competizione. Le esposizioni cambiano di frequente, rendendo ogni visita un’esperienza diversa.

Prima di iniziare a raccontarvi il Motorsports Hall of Fame of America voglio ringraziare Monty Bailey dell’ufficio stampa del Museo per l’accoglienza e John Howell che ci ha accompagnati nella nostra visita con racconti, storie e aneddoti su auto e piloti che hanno reso la nostra visita un’esperienza unica.

Daytona Beach, dove tutto nasce
Daytona è da tutti riconosciuta come la mamma delle gare automobilistiche; qui, tra la spiaggia e quella che allora era l’autostrada A1A. Un ovale di poco più di 4 miglia tra le bianche sabbie della costa est della Florida dove si sfidavano i primi temerari antesignani di quella che diventerà la NASCAR.

Si parte da lì, dalla storia. La prima sezione del museo racconta, tra foto e memorabilia, di come è nato tutto grazie a Bill France e di come si è evoluta nel tempo, quella che da un “gioco” è diventata un mito.

Tra le sale del Daytona Motorsports Hall of Fame of America si incontrano veicoli che hanno fatto la storia, ma anche esempi di quello che è stato, come il trespolo originale delle prime gare sulla spiaggia.

Tra le varie chicche troviamo la “Swamp Rat” di Don Garlits, la Chevrolet numero 3 di Dale Earnhardt, la Charger campione del 1972 di Richard Petty.

Immensa la Challenger I a quattro motori con cui Mickey Thompson conquistò un record di velocità su terra, fino alla dirt bike di Ricky Carmichael o alla Lola-Chevy Can-Am guidata da Jacky Ickx.

Ogni mezzo porta con sé i segni autentici della pista: ammaccature, graffi, il profumo lontano di gomma bruciata.

Sentitevi piloti, salite in macchina
Il percorso è arricchito da esperienze interattive che coinvolgono tutti gli appassionati. Si può, ad esempio, entrare in una vera NASCAR Car per farsi immortalare al volante (occasione che non ci siamo fatti sfuggire…)

O fare un giro al simulatore sul mitico ovale di Daytona, invito che, anche in questo caso, non abbiamo certo rifiutato.

lSi può ammirare una sezione inclinata di 31 gradi del banking del circuito di Daytona, scoprire i video spettacolari d Robert E. Petersen Theater o perdersi nella suggestiva installazione sospesa “Sweep of Speed”.

Non mancano le targhe in bronzo che ricordano i più di 250 campioni già introdotti nella Hall of Fame e la mostra Heritage of Daytona, dedicata alle corse che, prima dell’era moderna, si correvano sulla spiaggia più famosa del mondo.

I più grandi sono raccontati al Daytona Motorsports Hall of Fame
Ogni visita è anche un incontro ravvicinato con le leggende: da Mario Andretti ad A.J. Foyt, da Richard Petty a Dale Earnhardt, fino agli eroi del motociclismo e della motonautica.

Ognuno di loro ha una storia da raccontare, custodita nei cimeli che compongono un mosaico unico, come le gomme originali utilizzate da Sir Malcolm Campbell durante il record di velocità sulla spiaggia di Daytona Beach a bordo della Railton Blue Bird nel 1932. In questa occasione, la velocità massima raggiunta dal pilota statunitense fu superiore alle 253 mph, quasi 409 km/h.

Non manca nemmeno un richiamo al presente: al Daytona Motorsports Hall of Fame of America è esposta l’auto vincitrice dell’ultima Daytona 500, a testimonianza di un legame indissolubile tra passato e presente.

A proposito, li vedete quei coriandoli colorati sulla macchina di William Byron? Sì, quelli sparati dal cannone per festeggiare la vittoria… Ecco non abbiamo resistito e ne abbiamo chiesto qualcuno come souvenir della nostra visita, da mettere nella nostra collezioni di cimeli sportivi…

Il Motorsports Hall of Fame of America non è soltanto un museo, ma un viaggio dentro l’anima delle corse.

Un luogo che celebra la memoria e, allo stesso tempo, ispira il futuro, regalando a ogni appassionato la sensazione di essere parte di una storia che continua a correre veloce.

È vero, il Daytona Motorsports Hall of Fame non è dietro l’angolo, ma se siete appassionati di motori e avete in programma un viaggio negli USA, il mio consiglio è quello ci prendervi qualche giorno da dedicare al relax sulle spiagge della Florida e fare una visita a questo spettacolare museo.
Per info: www.mshf.com


























